Via ai Forti di Genova

Forte Torre Quezzi

I forti di Genova sono un insieme di strutture architettoniche di epoca diversa e le rocche, i castelli, le torri ed i bastioni costituiscono quello che fu un sistema di difesa pressoché invalicabile della città, che in tempi diversi ebbe necessità, a causa della propria configurazione geografica, di dotarsi di particolari strategie di tutela del proprio territorio.

Buona parte della storia cittadina del capoluogo ligure è scritta quindi nel suo sistema di forti, edificati nel tempo con sistematica scansione quasi a punteggiare la complessa teoria delle sette cinta murarie che si sono sovrapposte nel tempo, fra cui le mura sei-settecentesche che ancora oggi cingono a corona le alture, costituenti il primo contrafforte dell'ormai prossimo Appennino Ligure.
Diversi sono i modi per conoscere i Forti di Genova, alcuni possono essere visitati singolarmente, altri seguendo percorsi variamente aricolati.

PRIMO PERCORSO

Un primo tracciato articolato sulle mura vecchie trecentesche ha inizio dal ponente cittadino, pressappoco all'altezza della Lanterna, ovvero sulle alture del Belvedere nel quartiere di Sampierdarena ove sorgeva l'omonimo Forte Belvedere costruito fra il 1815 ed il 1825, oggi non più esistente (al suo posto sorge l'impianto sportivo Morgavi, un piccolo campo di calcio dove si disputano partite del campionato dilettanti). Resti della fortificazione furono adattati a batteria e, in parte, sono tuttora visibili proprio a fianco del campo sportivo.
In questa zona si trova invece ancor il Forte Crocetta (situato a 160 m di altitudine a breve distanza dall'edificio del dazio) che fu edificato nel 1818 sui resti della omonima chiesetta.
Poco più in alto (alt. 217 m) si trova il Forte Tenaglia che precede di poco il terzo fortilizio che si incontra lungo il percorso, ovvero il Forte Begato, situato a 475 m di altitudine e costruito dal Genio militare di Casa Savoia fra il 1818 ed il 1830 sulla base - secondo fonti peraltro incerte, come ricordato dallo storico e studioso del sistema fortilizio genovese Stefano Finauri[2] - di strutture esistenti fin dal 1319.
Questo primo gruppo di forti è collegato tramite le Nuove Mura e sentieri al Forte Sperone, quello maggiormente conosciuto e accessibile, situato a 489 metri di altezza lungo la sommità del monte Peralto, oggi identificato comunemente come collina del Righi, dal nome della funicolare che collega l'altura al centro cittadino.
Forte Sperone ha la sua origine anch'esso in tempi antichi, ovvero alle prime decadi del 1300: ebbe come nucleo una fortificazione ghibellina che sorgeva accanto a dove si trova quella attuale e che portava il nome di Bastia di Peralto (di essa non rimane peraltro alcuna traccia).
Fu poi completato nel 1747 con l'edificazione di una caserma con abitazione per gli ufficiali, magazzini e polveriera (arricchita nel 1820 da tre torri) e di una adeguata recinzione resa possibile utilizzando le adiacenti mura nuove in pietra.
È questa l'unica struttura ad avere avuto una utilizzazione massiccia in epoca moderna quale sede di spettacoli teatrali estivi per i quali vengono usate sia le aree all'aperto sia i vani interni.
Appena più in basso (alt. 362 m, sempre nella zona del Parco del Peralto) le mura rasentano il Castellaccio che per tre secoli - dal 1507 all'inizio dell'Ottocento fu lugubre sede di pubbliche esecuzioni per impiccagione.
Dalla sommità della collina del Righi si diramano i sentieri che segnano lo spartiacque fra i diversi gruppi di colline che si aprono a fianco della valle del Bisagno. A 508 m di altitudine il primo che si incontra è il Forte Puìn, una torre di struttura quasi cubica alta nove metri costruita fra il 1815 ed il 1830 dal Genio militare da cui è possibile godere di un'ottima vista panoramica.
Una ulteriore breve salita porta al vicino Forte Fratello Minore (alt. circa 622 m) - costituito da una torre centrale di età napoleonica, opera del governo piemontese e valorizzato nel 1815 da un recinto murario nonché da un fossato - e ai resti di quello che fu il Forte Fratello Maggiore, una torre a pianta quadra posta poco più in alto e demolita in epoca fascista.
Il punto più elevato del sistema di fortificazioni (667 m) è il monte Diamante, dove sorge l'omonimo forte, appunto il Forte Diamante, costruito a partire dal 1756 sui resti di un'antica rocca difensiva della quale si hanno notizie a far data dal 1478.
Secondo alcuni storici l'opera fu completata in due soli anni anche se tale dato non è suffragato da elementi certi; è da tenere conto che, con i mezzi dell'epoca, sarebbe stato molto difficile edificare un forte come il Diamante, situato su un'erta collina, in un lasso di tempo così breve, in condizioni climatiche assolutamente variabili, tenuto conto dell'ubicazione.

SECONDO PERCORSO

L'approccio del secondo percorso attraverso cui è possibile ancor oggi ridiscendere il corso delle mura fortificate di Genova - e insieme ad esse buona parte della storia cittadina - avviene al di là del torrente Bisagno, sulle alture di Quezzi.
Qui le fortificazioni - così come le mura - sono di epoca più relativamente più recente riferendosi al periodo di espansione della città oltre la valle del Bisagno. Procedendo sempre in direzione del levante cittadino il fortilizio successivo che si incontra è il Forte Richelieu, dal nome del Maresciallo di Francia Louis Armand du Plessis de Richelieu, comandante dell'esercito francese in Liguria, a lungo sede di ripetitori televisivi.

Il tour dei forti di Genova si conclude a quota 150 m di altitudine, fra la collina di Pianderlino e quella di San Martino, con il Forte Santa Tecla, edificato a partire dal 1747 sulla base di alcune strutture difensive (dette ridotte) poste a lato di una vecchia chiesetta che portava il medesimo nome.
La costruzione dei bastioni e del muro di cinta in terra fu completata fra il 1815 ed il 1833.

(fonte wikipedia)