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Un fiore per San valentino

Francesca Marini, titolare del negozio Iris l'arte dei fiori a Lavagna è appassionata di arte e storia e ci piace pubblicare quanto ci manda perchè pensiamo possa interessare anche a tanti altri, oltre che a noi.
Si avvicina San Valentino, festa notoriamente dedicata agli innamorati ma, a parte la ovvia e arcinota sequenza dei disegni di Peynet, chi era questo San Valentino ?

Molto complessa è la memoria di Valentino, anzi dei vari santi martiri con questo nome. Diverse città si contendono la storia, le tradizioni ed i miracoli attribuiti a differenti sacerdoti tanto che la loro vita ed opere s’intrecciano e si fondono. Tuttavia segno distintivo e comune ai diversi Valentino è l’amore per i giovani inseriti nel più ampio sentimento di rispetto e ammirazione per la natura ed i fiori. Una leggenda racconta che Valentino, sacerdote che divideva la propria giornata tra la preghiera, la carità e la cura del giardino, aveva a cuore le giovani coppie e spesso ne ascoltava i problemi. Un giorno, mentre era intento ad ammirare le sue piante di rose udì due giovani litigare aspramente. Li chiamò e nel tentativo di riappacificarli, propose loro di giurarsi rispetto e amore reciproco stringendo tra le mani un fiore di rosa. Da quel giorno divenne abitudine della popolazione recarsi dal sacerdote, divenuto intanto vescovo di Terni nel 197, per chiedere consigli. La sua lunga vita fu costellata da miracoli e sempre dall’amore per le giovani coppie che riceveva donando un fiore di rosa come augurio di un’unione felice allietata da figli.
L’anno 273, imprigionato a Roma, all’età di 98 anni subì il martirio e fu decollato. Il suo corpo trasportato a Terni, sua città natale, sepolto in un cimitero già esistente in età pagana, fu meta di pellegrinaggi. La chiesa nel 496, per volere di papa Gelasio, sostituì gli antichi festeggiamenti pagani legati ai riti della fecondità della terra con la memoria di san Valentino il 14 febbraio, giorno della sua morte. La collocazione di questa festa nel periodo successivo al solstizio d’inverno è segno del ciclo della natura che ricomincia: la vita che riprende sia come speranza di fertilità della terra che di nuovi amori. Nel medioevo s’indicava il giorno di San Valentino come quello dedicato dagli uccelli alla scelta della compagna e del nido. Un primo accenno di primavera, di promesse d’amore rinnovate attraverso il dono di un fiore.




Data : 07/02/2011