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Le donne nell’unità d’Italia.

Non è molto noto l’impegno ed il ruolo che ebbero le donne nel processo di unificazione del paese. La loro vita, legata alle norme restrittive imposte dalla società, mal si legava a interventi politici o a ruoli attivi. Tuttavia, proprio il ritenerle incapaci di azioni rivoluzionarie, salvò dalla prigione e dalla violenza molte di esse. Giovani, in genere di nobile estrazione o della ricca borghesia, attuarono una loro forma di “carboneria” attraverso le riunioni nei salotti. Presero il nome di “giardiniere” dall’uso che le prime associate avevano, nel napoletano, di riunirsi nei giardini o nelle aiuole fiorite. Avevano due gradi d’associazione: le maestre giardiniere, che portavano uno stiletto nella giarrettiera, e le apprendiste. Segnali di riconoscimento erano stabiliti per definire le appartenenti alla cellula base, composta di 9 membri. La loro azione si svolse spesso in qualità di staffette, di portaordini tra i vari gruppi di rivoluzionari nelle zone del nord tra Piemonte e Lombardia ed anche di guida sulle barricate. La loro vita, spesso avventurosa, le portò ad incontrare i personaggi del risorgimento: Confalonieri, Mazzini, Manara.
In questo anniversario dell’unità d’Italia, presso la fioreria Iris l’arte nei fiori, in Lavagna, le vetrine sono allestite con originali cimeli ed abiti per ricordare il coraggio delle “dame giardiniere dell’unità d’Italia”

Francesca Marini



Data : 16/03/2011