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L'America's Cup

L'America's Cup è uno tra i più famosi trofei velici e sicuramente il più antico trofeo sportivo del mondo per cui si compete tuttora.
La competizione verte su una serie di regate tra due sole imbarcazioni, una che detiene la coppa e l'altra che è lo sfidante ufficiale.
La coppa, una orribile brocca d'argento, tanto brutta quanto "bella" per chi la conquista e la detiene, viene assegnata al vincitore di una competizione al meglio delle nove regate
Attualmente il detentore della coppa è Alinghi, barca svizzera, che ha battuto il team di New Zealand nelle ultima sfida del 2007

L'America's Cup, in origine si chiamava la "Coppa delle cento ghinee" ed ebbe origine il 22 agosto 1851 quando il Royal Yacht Squadron britannico forte di 14 imbarcazioni sfidò il New York Yacht Club, che accettò la sfida e gareggiò con lo schooner 'America', in un percorso attorno all'Isola di Wight. 'America' vinse con 8 minuti di distacco e si aggiudicò la coppa che era stata messa in palio per celebrare la prima esposizione universale di Londra. Si racconta che la regina Vittoria, appresa la vittoria di America, chiese quale barca fosse giunta seconda, sentendosi rispondere "There is no second, your Majesty". Da qui nascerebbe il motto dell'America's Cup "there is no second", non c'è secondo. Dopo quella vittoria gli americani ribattezzarono la coppa dandole il nome attuale in onore della barca vincitrice.
Ripetutamente i sudditi di Sua Maestà cercarono di riconquistare la coppa, ma il New York Yacht Club riuscì però a rimanere imbattuto per 25 sfide nell'arco di 132 anni, la più lunga serie vincente nella storia dello sport. Le regate si tennero nelle vicinanze del porto di New York fino al 1930, quindi si spostarono al largo di Newport per il resto del periodo in cui il NYYC detenne il trofeo.

Il Barone del Tè, Sir Thomas Lipton, organizzò ben cinque sfide tra il 1899 e il 1930, tutte con yacht chiamati Shamrock ed uno dei motivi di Lipton per portare così tante sfide fu la pubblicità che queste generavano per la sua compagnia, Lipton si stava preparando alla sua sesta sfida, quando morì nel 1931.
Dopo la seconda guerra mondiale venne introdotta la classe 12 metri Stazza Internazionale. L'imbattibilità del NYYC continuò per altre otto difese del trofeo, dal 1958 al 1980.
Dal 1983 cominciò a crescere anche un certo interesse degli organi di informazione non soltanto del settore velico e questo fece crescere l'importanza internazionale della competizione anche a livello del pubblico dei "non addettiai lavori".

In quel tempo si crearono sei sindacati che avanzarono una sfida per la coppa e, allo scopo di stabilire chi sarebbe stato il vero sfidante, si tennero una serie di regate eliminatorie, per le quali venne istituita come premio la Louis Vuitton Cup. A questa edizione risale anche la prima partecipazione di una barca italiana, Azzurra, schierata dallo Yacht Club Costa Smeralda. Azzurra, progettata dallo studio Vallicelli di Roma e affidata allo skipper Cino Ricci e al timoniere Mauro Pelaschier. Si classificò terza tra gli sfidanti, e fece conoscere al pubblico italiano l'esistenza di questa competizione. Nel torneo degli sfidanti, vinsero gli Australiani di "Australia II", in rappresentanza del Royal Perth Yacht Club, la barca si presentava con un rivoluzionario "bulbo" di chiglia, tenuto rigorosamente nascosto.
Gli australiani vinsero poi l'America's Cup in sette regate, col punteggio di 4-3, spezzando l'imbattibilità statunitense, durata 132 anni.
Lo skipper americano sconfitto, Dennis Conner, si riprese la coppa quattro anni dopo, con lo yacht Stars and Stripes, in rappresentanza del "San Diego Yacht Club", In questa edizione del 1987, le barche italiane furono due, Azzurra, e Italia che gareggiarono con alti e bassi ma sostanzialmente con prestazioni sottotono.

In pratica da quella data in poi, si avvertiva la perdita del fascino"romantico" della competizione, ormai avviata ad una vera e propria sfida tecnologica con investimenti di denaro a fiumi e ingresso di sponsor di fama internazionale.
Inoltre tra risse sulla interpretazione dei regolamenti e bizzarre invenzioni di regole originali, oltre all'avvento della esaperazione tecnologica, si iniziava a combattere anche con carte bollate e interventi di varie Corti di Giustizia e Tribunali.
Per la cronaca, nel 1988 una consorzio neozelandese cercò di lanciare una sfida ritornando alle "grosse barche" con riferimento all'originale regolamento della coppa e si presentò con una barca di oltre 36 metri.
Il consorzio di Dennis Conner, avendo trovato tra le pieghe del regolamento una favorevole norma, si presentò alla sfida con un catamareno di appena 18 metri, maneggevole e veloce e vinse la coppa nuovamente, anche se dovetet aspettare ben tre verdetti di tribunal eper vedersi assegnare definitivamente il trofeo.

Da quell'evento in poi venne introdotta la International America's Cup Class (IACC). Questa rimpiazzò i 12 metri che erano stati usati fin dal 1958. Questa nuova classe, che gareggiò per la prima volta nel 1992, è quella in uso tutt'oggi. Gli scafi della classe Coppa America sono progettati esclusivamente per dare le migliori prestazioni in regate di tipo match race nei percorsi cosiddetti "a bastone".

Nel 1992, America³ "america-cubed" messa in acqua dal miliardario Bill Koch e condotta da Harry "Buddy" Melges, sconfisse lo sfidante italiano Il Moro di Venezia, di proprietà del ravennate Raul Gardini, condotto dal timoniere statunitense Paul Cayard.

Nel 1995, Michael Fay e il suo sindacato Team New Zealand, in rappresentanza del Royal New Zealand Yacht Squadron, con al timone Russell Coutts, vinse prima la gara degli sfidanti con NZL 32, soprannominata "Black Magic" a causa del colore nero dello scafo e della sua sconcertante velocità, e in seguitò sconfisse Young America, sempre con Dennis Conner al timone, portandosi a casa la coppa con un netto 5-0.

Ad Auckland nel 1999-2000, Team New Zealand, guidato da Peter Blake, e nuovamente timonata da Russell Coutts, sconfisse lo sfidante italiano Prada Challenge e la sua barca Luna Rossa dello Yacht Club Punta Ala. La barca italiana, condotta dallo skipper napoletano Francesco de Angelis, aveva in precedenza conquistato la Louis Vuitton Cup battendo nella finale la barca statunitense America One, del St Francis Yacht Club, condotta da Paul Cayard, ex-timoniere del Moro di Venezia.

La Louis Vuitton Cup del 2002-2003, per designare lo sfidante al detentore della Coppa America viene disputata ad Auckland, Nuova Zelanda e vede nove barche da sei nazioni diverse disputare 120 regate in cinque mesi. Alla fine vince Alinghi di Ernesto Bertarelli svizzero di passaporto ma italiano di nascita, timonata dal neozelandese Russell Coutts.

Il 15 febbraio 2003, iniziò la finale vera e propria. Alinghi, sfidante contro New Zealand, il team detentore del trofeo.
La spuntò Alinghi e questa vittoria significò per il suo skipper Coutts, che in precedenza aveva regatato per la Nuova Zelanda, la vittoria in tutte e 14 le ultime regate dell'America's Cup alle quali aveva preso parte come skipper.
Significò inoltre che aveva vinto il trofeo due volte come sfidante e una come difensore.
La squadra di Alinghi ha difeso con successo il trofeo nel 2007. Non disponendo la Svizzera di un luogo adatto ad ospitare la sfida, questa si è svolta in Spagna, a Valencia ed è stata la 32esima America's Cup .
La 33esima America's Cup si svolgerà a Valencia, Spagna dal 1 febbraio al 25 febbraio 2010 e promette emozioni, speriamo soltanto di gara e non di carte bollate.



Data : 27/01/2010